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sabato 9 febbraio 2013

Teodora Raulena


Teodora Raulena

Teodora Raulena nacque probabilmente nel 1240 nell’impero di Nicea e trascorse la sua infanzia durante il regno di Teodoro II Lascaris (1254-1258). Era la figlia primogenita di Giovanni Cantacuzeno e di Irene Paleologina, una delle sorelle del generale Michele Paleologo. Aveva tre sorelle: Maria, Eugenia e Anna. Il padre, Giovanni Cantacuzeno, ricoprì la carica di megas domestikos e comandante in capo dell’esercito niceno. Alla sua morte la madre Irene avrebbe seguito la prassi comune alle vedove aristocratiche e sarebbe diventata monaca, con il nome di Eulogia.
Nel 1256, all’incirca all’età di sedici anni, sposa Giorgio Muzalon, originario della zona, amico fidato dell'imperatore Teodoro II Lascaris, che lo elevò alla carica di protovestiario.
Nel mese di agosto del 1258 l'imperatore fu colpito da un attacco epilettico mortale, lasciando come erede il giovanissimo Giovanni. Per risolvere la questione della reggenza imperiale, in punto di morte, Teodoro fece giurare ai capi dell’aristocrazia fedeltà a Giorgio Muzalon, che nominò reggente dell’impero e tutore del piccolo Giovanni.
Ma la reazione dell'aristocrazia, emarginata da Teodoro II, non si fece attendere e ai primi di settembre, nel monastero di Sosandra (1) mentre attendeva al servizio funebre in onore dell'imperatore, Giorgio Muzalon fu massacrato insieme ai suoi due fratelli.
Di fronte a tanta violenza, orrore e totale mancanza di rispetto per la legge e per la religione, Teodora tentò di ribellarsi e protestare, ma lo zio Michele Paleologo, che era presente e probabilmente coinvolto nella congiura, le intimò di tacere, per evitare di essere coinvolta nel massacro.
Pochi mesi dopo, Michele, che godeva del sostegno dell'aristocrazia e del clero, venne issato sugli scudi ed incoronato a Ninfeo coimperatore (il giorno di Natale del 1258 o il primo gennaio del 1259).
Il 15 agosto del 1261 – dopo il fortunato colpo di mano con cui il generale Alessio Strategopulo aveva riconquistato Costantinopoli ai bizantini - Michele VIII Paleologo fu incoronato imperatore di Costantinopoli dal patriarca Arsenio nella cattedrale di Santa Sofia, mentre il legittimo erede Giovanni Lascaris, venne accecato e confinato in un castello sulla costa del Mar Nero.
Nello stesso anno diede la nipote Teodora in moglie a Giovanni Raul, che fu elevato anche alla carica di protovestiario, esponente di una delle famiglie dell'aristocrazia che lo aveva maggiormente sostenuto.
Teodora, che aveva un forte senso delle classi sociali, si sentì onorata di assumere, grazie al matrimonio con Giovanni Raul, il titolo di “protovestiaria” e di aggiungere alla lista dei suoi cognomi anche quello di Raulena.
Dal matrimonio tra Giovanni e Teodora nacquero due figlie: Irene Raulena Paleologina, il cui nome ricordava la nonna, e Anna Comnena Raulena Strategopulina.
Dopo aver servito fedelmente l’imperatore Michele VIII, portando avanti campagne militari nel nord della Grecia e cercando di riportare nel'orbita dell’impero le province ribelli della Tessaglia e dell’Epiro, Giovanni Raul morì nel 1274 circa.
A questa data risale anche la decisione di Teodora di diventare monaca. Seguendo l’esempio della madre, si ritirò in convento e assunse il nome di Kiriake.

Dopo il 1274 i rapporti tra Michele VIII e la sorella Irene (Eulogia) e la nipote Teodora (Kiriake) s'incrinarono bruscamente. Le due monache si schierarono infatti sul fronte antiunionista che si opponeva alla politica di unione delle chiese perseguita dall'imperatore. Lo stesso patriarca Arsenio che lo aveva incoronato lo scomunicò, accusandolo di aver fondato il suo regno sull'eliminazione criminosa del legittimo erede al trono e fu rimosso con un pretesto dall'imperatore.
La ratifica dell’unione da parte dell’imperatore durante il II Concilio di Lione (febbraio 1274) e il ritorno della delegazione greca a Costantinopoli scatenarono la rabbia antiunionista, che esplose in agitazioni di vaste proporzioni.
Irene e le sue figlie Anna, Maria e Teodora divennero il cuore dell'opposizione. Maria, moglie dello zar bulgaro Costantino Tich (1257-1277) e poi del suo successore Ivaylo (1278-1279) e Anna, moglie del despota d'Epiro Niceforo I (1267-1296), diffusero una propaganda politica, che denunciava l’imperatore Michele VIII e i suoi sostenitori come eretici (2). Entrambe impegnandosi ad accogliere i rifugiati, perseguitati dal regime del Paleologo, nei rispettivi territori.
Teodora, invece, rimase accanto alla madre a Costantinopoli e, dalla reclusione del convento, tentarono insieme di opporsi in tutti i modi alla politica unionista e al regime di terrore instaurato da Michele per imporre l'unione con la forza (cfr. affresco nella chiesa delle Blachernae a Arta).
Anche Teodora e la madre furono arrestate come sobillatrici, bandite da Costantinopoli e rinchiuse nella fortezza di San Gregorio sul Mar Nero, dopo aver subito la confisca di tutti i beni.

Durante questo periodo di esilio, Teodora compose un'opera dedicata ai fratelli monaci Teodoro e Teofane, detti Graptoi, perchè nel corso delle persecuzioni iconoclaste l'imperatore Teofilo (829-842) fece incidere con il ferro rovente sulla loro fronte dodici versi ingiuriosi. Traspare evidente in quest'opera il parallelismo tra coloro che furono vittime della persecuzione iconoclasta e la persecuzione subita da lei e dai suoi cari sotto il regime dello zio Michele VIII.

S.Teofane Graptos, chiesa del Salvatore in chora, Costantinopoli, 1316-1321

Ben presto ad ogni modo anche il papato si rese conto che l’unione era un inganno e una strategia politica, tanto che nel 1281 Papa Martino IV scomunicò Michele VIII , rendendo l’unione insignificante.
Il figlio Andronico II, che gli successe al trono dopo la sua morte (11 dicembre 1282), con uno dei suoi primi atti di governo annullò l'unione e permise il rientro dei profughi e degli esiliati tra cui Teodora e la madre.
Poco dopo la pasqua del 1284, morì la madre Irene/Eulogia. Probabilmente risale a questo periodo il progetto di Teodora di restaurare il monastero dedicato a Sant’Andrea in Krisis, martire sotto le persecuzioni iconoclaste di Costantino V, ed adibirlo a propria residenza. Teodora viene infatti ricordata come la seconda fondatrice del monastero, anche se non è rimasta alcuna traccia della chiesa da lei fatta costruire.
Il monastero, trasformato da Teodora in convento femminile, non fu soltanto un luogo abitativo ma anche un centro culturale che le permise di concentrarsi sulla letteratura, sulla copiatura di manoscritti, incrementando una ricca biblioteca. Il monastero divenne una sorta di “atelier”, in cui Teodora riunì, sotto il suo patrocinio, esperti miniaturisti e copisti, a cui probabilmente vanno attribuiti una serie di Lezionari, Vangeli e Salteri, dalle decorazioni estremamente raffinate.
L’amico più influente dal punto di vista culturale e personale fu in questo periodo della sua vita Gregorio II di Cipro che ricoprì la carica patriarcale da 1283 al 1289.
Teodora si spense il 6 dicembre del 1300 e fu sepolta nel suo monastero.

Note:

(1) Dalle fonti scritte sappiamo che l'imperatore Giovanni III Ducas Vatatze (1222-1254) fece costruire questo monastero sul monte Sipylos nei pressi di Magnesia (l'attuale Manisa) con l'intento di farne il luogo di sepoltura della dinastia regnante. Le sue rovine non sono però mai state identificate.

(2) Sia il despota d'Epiro Niceforo I che lo zar bulgaro Costantino Tich sposarono in prime nozze le figlie di Teodoro II, rispettivamente Maria e Irene Lascaris, ed in seconde nozze le sorelle di Teodora Raulena, Anna e Maria Cantacuzena.














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