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giovedì 16 agosto 2012

Angelokastro (castello dell'Angelo)

Angelokastro (castello dell'Angelo)

Fu fatto costruire su un promontorio roccioso a strapiombo sul mare da Michele II Dukas Comneno, despota d'Epiro (1230-1267), che spesso aggiungeva al suo cognome quello degli Angeli, da cui il nome di castello dell'Angelo. L'epiteto potrebbe però derivare anche dalla presenza della chiesa dedicata all'Arcangelo Michele (8). Compare per la prima volta nelle fonti scritte nel 1272 in un documento ufficiale che ne attesta la conquista da parte degli angioini.
Nel 1403 un furioso attacco dei pirati genovesi che misero a ferro e fuoco l'area circostante fu respinto con successo dalla guarnigione corfiota.
Giocò un ruolo strategico decisivo durante l'assedio del 1571, quando l'attacco turco per stabilire un'altra testa di ponte sul fianco nordoccidentale dell'isola fu respinto dai difensori del castello.
In epoca veneziana il Capitano del castello dell'Angelo veniva scelto tra i membri iscritti nel libro d'oro della nobiltà corfiota.

Il ritrovamento nell'acropoli - nel corso degli scavi del 1997- di due lastre marmoree paleocristiane databili al V-VII secolo indica come l'insediamento esistesse già a quell'epoca.
Probabilmente il sito fu infatti fortificato per la prima volta da Giustiniano (527-565) durante le guerre gotiche.


2. chiesa di S.Giovanni (ruderi)
4. Torre circolare
5. Porta d'ingresso
6. Cappella di S.Ciriaca
7. Caserme e cisterne
8. chiesa dell'Arcangelo Michele

Il castello appare inaccessibile su tre lati, in cui le pareti di roccia strapiombano quasi verticali.
L'acropoli (cittadella) occupa l'area più elevata e sul lato meridionale presenta una chiesa dedicata all'Arcangelo Michele (1784) che insiste sul sito di una preesistente basilica paleocristiana a tre navate.

chiesa dell'Arcangelo Michele

L'ingresso principale è sul lato nord ed è protetto da una torre circolare, le rovine sul lato opposto all'ingresso corrispondono agli acquartieramenti della guarnigione. Un'altra piccola porta si apriva lungo il fianco meridionale della fortezza. Ci sono anche tre cisterne sotterranee che provvedevano al fabbisogno d'acqua degli assediati. La merlatura delle mura invece sopravvive solo sul lato settentrionale.


L'ingresso principale inquadrato dall'interno

la torre circolare che protegge l'ingresso

Le cisterne sotterranee e, sulla destra, i resti degli acquartieramenti della guarnigione

Sul lato occidentale si trova un cimitero di tombe ricavate nella roccia che presentano scolpite figure umane come fossero lastre di sarcofagi. La loro origine non è ben chiara.
Sul lato orientale si trova invece una piccola cappella dedicata a S.Ciriaca interamente ricavata nella roccia e che fu anche utilizzata come eremitaggio. Le pitture all'interno risalgono al XVIII secolo.



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