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mercoledì 9 maggio 2012

La città di Rodi

La città di Rodi


La città vecchia è a tutt’oggi divisa in due parti: la parte nord – il Castello (collachium) – dove risiedevano i cavalieri e dove si trovavano gli edifici pubblici e la parte sud – Chora (borgo) – dove vivevano gli europei non appartenenti all’Ordine, i locali e gli ebrei. Queste due parti erano separate da un muro che correva approssimativamente all’altezza di Sokratous street.

Castello dei cavalieri. Venendo dal Mandrakion (l'antico porto militare dei cavalieri) si entra dalla Porta della libertà (Pili eleftherias), aperta dagli italiani nel 1924. Si arriva in Platia Simi (Piazza dell’Arsenale) dove si trovano i resti del Tempio di Afrodite (III sec. a.C) e la residenza dei cavalieri di Alvernia (costruita nel 1507).

Residenza dei cavalieri di Alvernia


Le residenze o alberghi sono i palazzi di rappresentanza delle varie Lingue in cui erano divisi i cavalieri a seconda della loro nazionalità. Furono istituite nel 1319 dal GM Elione di Villeneuve ed erano originariamente in numero di 7 (Provenza, Alvernia, Francia, Italia, Aragona, Alemagna (Germania), Inghilterra (con Scozia e Irlanda). Nel 1462 Castiglia e Portogallo si separarono dalla Lingua d’Aragona e costituirono l’ottava.

Ingresso principale alla residenza dei cavalieri d'Alvernia

Sul portale principale, armi del GM Guy de Blanchefort.

Più avanti si trova la piazza Argirokastrou.
Al centro una fontana composta da una fonte battesimale e da una colonna, ritrovati da archeologi italiani nella chiesa di S.Irene, vicino al villaggio di Arnitha.


Ospedale vecchio: fatto costruire intorno alla metà del XIV sec. dal GM Roger de Pins, di cui è visibile lo stemma in una lastra incassata nella facciata. Gli ottomani lo utilizzarono come Armeria.
Originariamente l'ingresso principale si trovava al pianterreno della parte merlata. La scalinata fu eretta successivamente. L'ala sinistra è un'aggiunta novecentesca.

L'Ospedale vecchio

Oltrepassato un arco troviamo a sinistra la chiesa di Nostra Signora del Castello mentre a destra si apre la via dei Cavalieri (odos ippoton). Sul lato destro della via dei cavalieri troviamo dapprima la residenza dei cavalieri d'Italia, terminata nel 1519. All'interno di un arco carenato, tra le finestre del piano superiore, si notano  le armi del GM Ilario del Carretto.

Residenza dei cavalieri d'Italia

Proseguendo, sempre sul lato destro, si trova la Residenza dei Cavalieri di Francia.

Residenza dei cavalieri di Francia


E quindi la chiesa della SS.Trinità che risale ai tempi del GM Beranger (1365-1374) ma che fu parzialmente distrutta nel 1856. Sull'angolo un baldacchino con una statua di Maria (non è però quella originale).
Sopra il portale, sormontato da arco ogivale, stemma dei cavalieri d’Inghilterra e di Francia e stemma papale.





La via dei Cavalieri termina con una loggia posta di traverso (XV sec.) che conduceva dal Palazzo del GM alla chiesa di S.Giovanni Battista in Collachiumuna basilica a tre navate con tetto a capriate sulla nave e volte innervate da costoloni sul transetto e sull’abside. Edificata nel XIV sec. era la chiesa principale dell’Ordine. Fu completamente distrutta nel 1856 da un’esplosione.

L'Ospedale nuovo fu completato in 49 anni a causa delle numerose e frequenti interruzioni durante la sua costruzione. Il balivo o "pillerius" della Lingua di Francia, che assumeva obbligatoriamente la carica di Gran Ospedaliere, aveva autorità su tutti i servizi di cui l'Ospedale disponeva. Era lui che sceglieva l'Infermiere, che era di solito un membro della Lingua di Francia, e lo presentava al Gran Maestro e al suo Consiglio. L'Infermiere, il cui servizio durava due anni, rinnovabili, era obbligato a far visita giorno e notte agli ammalati. Tutte le sue azioni erano controllate da due consiglieri. Gli ammalati erano curati da medici, sempre sotto il controllo dell'Infermiere e di otto confratelli, rappresentanti delle otto Lingue. Tutti questi erano obbligati a fare due visite al giorno agli ammalati, accompagnati da uno scrivano. Quest'ultimo, insieme all'Infermiere, segnava le prescrizioni dei medici e provvedeva che venissero eseguite con precisione. L'Ospedale aveva anche chirurghi. La farmacia disponeva di un farmacista. Lo stesso Gran Ospedaliere o i suoi consiglieri effettuavano controlli sulle medicine. Ogni mattina un cappellano celebrava la Santa Messa nella cappella dell'Ospedale. Lo stesso era incaricato di comunicare agli ammalati e di cantare la messa funebre in caso di decessi. Gli ammalati, appena entravano nell'Ospedale, erano obbligati a confessarsi, a comunicarsi e a far testamento davanti al cappellano e ad uno scrivano. Non potevano trasgredire in nessun caso gli ordini dei medici, nè cambiare la dieta loro prescritta. Inoltre erano obbligati a mantenere il silenzio, a non giocare a carte e a dadi e non leggere libri non attinenti alla religione cristiana. Ognuno aveva il suo letto, circondato da una tenda, e il cibo veniva servito su un piatto d'argento.

prospetto settentrionale


lato nord: affaccia sulla via dei Cavalieri. Le finestre del pianterreno seguono il profilo della strada formando una serie di gradini, quelle rettangolari del piano superiore terminano inferiormente con una fascia continua a guisa di davanzale. Sopra una porticina è murata un epigrafe in francese che informa che la costruzione fu completata nel 1489 da Pierre Clouet, dignitario dell'Ordine.

prospetto orientale

lato est: affaccia su piazza Mousiu. Sul lato esterno della cappella, sopra l'ingresso principale, al di sotto di due angeli che sostengono le armi del GM Fluvian de la Riviere, è murata un'epigrafe in latino che dice che la costruzione fu iniziata nel 1440 grazie a un lascito di 10.000 fiorini da parte del Fluvian (l’Ospedale fu poi ingrandito dal d’Aubusson tra il 1481 e il 1489). Volte a sesto ribassato introducono ai magazzini dell'ospedale.


interno: l'ingresso introduce ad un semplice cortile su cui si affacciano arcate a due piani. I porticati sono voltati a crociera e sostenuti da fasci di colonne provviste d'imposta e innervati da costoloni.


Il leone di pietra che trattiene la testa di un toro abbattuto è di epoca ellenistica.


Una grande scalinata introduce al piano superiore dove si trova la corsia.
Questa misura 52x12 m. e lungo l'asse longitudinale si dispongono archi sostenuti da pilastri poligonali con capitello a corona. Sulle pareti lunghe sono disposte piccole celle la cui funzione non è molto chiara (forse servivano per isolare alcuni malati)

La corsia e l'interno della cappella



Il Borgo (Chora)

Castellania



L'edificio, fatto costruire dal GM d’Amboise ai primi del XVI sec., domina platia Ippokratou e ospitava il Tribunale civile.
Il piano terra era destinato ai commerci mentre quello superiore ospitava il tribunale destinato a dirimere le dispute tra mercanti.
Uno scalone conduce ad un ampia terrazza, la finestra è ripartita da una croce decorata con i gigli di Francia. Alla sua sinistra armi del GM d’Amboise. Nell’architrave della porta d'ingresso un angelo sostiene le armi dell’ordine e del GM, a sinistra  quelle Villiers de l’Isle d’Adam.
Sul lato meridionale tre doccioni a forma di animale.

la finestra ripartita dalla croce decorata con i gigli di Francia

Porta d'ingresso

Al centro della platia Ippokratou si trova una copia (di dimensioni ridotte) della fontana viterbese di Piano Scarano che venne qui collocata durante il periodo coloniale italiano.



Palazzo dell'Ammiragliato


Affaccia sulla piazza Martirion efreon e viene così chiamato solo per la sua vicinanza al porto. 
Più probabilmente era la residenza del metropolita ortodosso come sembrerebbe indicare la colomba sopra l’ingresso.

















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