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venerdì 6 aprile 2012

chiesa della Teotokos Pammakaristos, Costantinopoli

chiesa della Teotokos Pammakaristos

Lato meridionale

Pammakaristos=beatissima, gaudiosa.
Si tratta di una cappella commemorativa (paraekklesion) fatta edificare nel 1310 (iscrizione sulla facciata meridionale) dalla vedova Maria in memoria di Michele Tarchaniotes Ducas Glaba, uno dei più valenti generali di Andronico II Paleologo, accanto ad un precedente edificio di epoca comnena.
Questo edificio - dedicato alla Teotokos Pammakaristos, mentre la cappella commemorativa era invece dedicata probabilmente al Cristo Pantokrator - era il katholikon di una fondazione monastica e fu fatto edificare probabilmente da un Giovanni Comneno e da sua moglie Anna Ducas nell’XI sec., fu però profondamente rimaneggiato dal Tarchaniote con l'aggiunta di un deambulatorio a U attorno alla chiesa a 3 navate di epoca comnena.

In epoca turca l'abside e le absidiole di questo complesso furono distrutte per far posto ad un edificio a cupola orientato in direzione della Mecca.
In questo edificio - a destra della porta d'ingresso - si trovava ancora nel 1570 il mosaico raffigurante Andronico III e la consorte Anna di Savoia.
Poco dopo la caduta di Costantinopoli, il Patriarca Gennadios vi trasferì la sede del Patriarcato. Quando, nel 1586, la chiesa fu trasformata in moschea - con il nome di moschea della Vittoria (Fethiye camii) in ricordo della conquista della Georgia e dell'Azerbadjan - il Patriarcato si tasferì a S.Demetrio e, successivamente, nel 1601, a S.Giorgio al Fener, dove ha sede tuttora.
L'edificio fu fatto restaurare da Abdul Mecit I (1839-1861).

Pianta della cappella commemorativa


La cappella è del tipo a quattro colonne centrali ed è preceduta da un nartece a due piani provvisto di due piccole cupole.
La cappella ha forma cubica (10x8 m.), divisa in tre zone di arcate cieche. Originariamente la facciata occidentale era libera, con un tetto smerlato. Il deambulatorio ad U è stato infatti aggiunto in epoca successiva.
Facciata meridionale: ripartita in tre zone orizzontali, la prima e la seconda separate da una cornice decorata di pietra che probabilmente, come lasciano intuire le mensole superstiti, esisteva anche tra la seconda e la terza.
Lungo la cornice marcapiano corre un lungo (11 m.) epigramma del poeta Emanuele Philès:
“O mio sposo, mia luce, soffio della mia vita, io ti saluto. Eccoti un regalo dalla tua sposa. Come il leone che vigila nella lotta, tu devi tollerare la tomba invece di fuggire nella tana. Ma io ho edificato questa dimora di pietra nel timore che l’armata, trovandoti, ti faccia paura”

L'organizzazione della facciata non segue quella dello spazio interno ma si sviluppa liberamente soprattutto nella zona superiore. Si nota l'evoluzione dei motivi decorativi: rosette e il motivo a scacchiera sulla facciata occidentale.

 sulla facciata meridionale, da notare l'arco a sesto acuto di chiara influenza selgiuchide.


Collocazione di affreschi e mosaici nella cappella commemorativa

 (9) I tre re magi che conducono i loro doni verso l’altare, affresco risalente alla fase comnena di costruzione dell' edificio (XI sec).


Mosaici:


 (11) S.Antonio, nella volta SO del naos


Cristo Pantokrator circondato dagli Apostoli (cupola centrale)


 Cristo Hyperagathos (sommamente buono) nel catino absidale


S.Giovanni Battista, lunetta laterale sn.


Maria, lunetta laterale destra

Il Cristo in trono nel catino absidale e le figure di S.Giovanni e della Vergine nelle lunette laterali vengono così a comporre una deesis.
Nella volta del bema i busti dei quattro arcangeli (Michele, Gabriele, Raffaele ed Uriele) si dispongono invece a guardia dei quattro punti cardinali come nella visione di Enoch: I quattro angeli Michele, Gabriele, Raffaele ed Uriele guardarono dal cielo e videro il molto sangue che scorreva sulla terra e tutta l’iniquità che si faceva sulla terra (Libro di Enoch, IX).
 
 


(4) Battesimo di Cristo. A destra del Cristo ci sono quattro angeli che lo assistono. A sinistra nell’acqua una figura giovanile spunta da una conchiglia mentre nel fiume nuotano pesci (transetto).
 
Al di sotto del mosaico si nota una decorazione a smalto (champlevé) - che scorre intorno a tutta la cappella - in cui ricorre l'immagine di un leone rampante probabilmente associato allo stemma di famiglia dei Glabas.




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