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domenica 11 dicembre 2011

Massimiano

Massiamiano nacque nel 498 a Vistro nell'agro di Pola, in Istria e divenne diacono della Chiesa locale. Il fortunato ritrovamento di un “tesoro” per mano sua o del padre gli permise di approdare alla corte imperiale di Costantinopoli, ove poté guadagnarsi la stima dell’imperatore Giustiniano.
Nel 545, alla morte del vescovo di Ravenna, i fedeli della città chiesero all’imperatore di insignire del pallio un candidato da loro proposto, ma questi consigliò invece a papa Vigilio di destinare alla sede vacante proprio Massimiano. Così fu ed il nuovo vescovo fu consacrato il 14 ottobre 546, ma ciò inevitabilmente causò un forte attrito con la popolazione ravennate, che considerava la sua nomina nulla più che un’indebita interferenza nella vita cittadina. A Massimiano non restò che accamparsi fuori delle mura, ospite del vescovo ariano dei goti, ma con tatto e diplomazia riuscì gradualmente ad accattivarsi la simpatia dei suoi fedeli e ad ottenere il permesso di prendere possesso della sede episcopale.
Il suo episcopato rappresentò l’età d’oro della Chiesa di Ravenna: infatti furono completate e consacrate le basiliche di San Michele e San Vitale, molte altre furono abbellite, e sempre a lui si devono interamente San Giovanni, Santo Stefano e varie chiese nella natia Pola (cfr. S.Maria Formosa), decorate con splendidi mosaici.
Le sue attività si estesero a tutta l’Italia, di cui a tutti gli effetti fu primate durante le lunghe assenza da Roma di papa Vigilio, ed i suoi sforzi furono incentrati in particolar modo sul ripristino dell’armonia e dell’unità all’interno delle chiese divise dallo scisma detto dei “Tre capitoli”.
Massimiano morì a Ravenna il 22 febbraio 556 e le sue spoglie furono tumulate nella basilica di Sant’Andrea, ove rimasero sino al 1809 per poi essere trasferite in cattedrale, in seguito alla sconsacrazione della chiesa da parte dell’amministrazione napoleonica della città.


Massimiano raffigurato nel mosaico di S.Vitale


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