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domenica 27 novembre 2011

Repubblica di Ragusa, Introduzione

Repubblica di Ragusa

Possedimenti della Repubblica di Ragusa nel 1806


La città venne fondata col nome di Ragusium nella prima metà del VII secolo ad opera degli abitanti della vicina città di Epidaurum (l'attuale Ragusavecchia o Cavtat) in fuga dalle invasioni degli Slavi e degli Avari.
Secondo un famoso passo di Costantino Porfirogenito:
« Nella lingua dei Romani, la città di Ragusa non è chiamata Ragusa, ma, poiché si trova in cima a dei colli, nell'idioma romano è chiamata lau, "la rupe", sicché gli abitanti sono chiamati "Lausaioi", cioè "quelli che vivono sulla rupe". Ma la volgare consuetudine, che corrompe spesso i nomi alterando le loro lettere, ha mutato questo appellativo, e li chiama "Rausaioi". »
Nel tempo il nome della città venne scritto in vari modi, tutti derivanti dalla stessa radice: Lausa, Labusa, Raugia, Rausia, Rachusa e finalmente Ragusa.

614-1204 (periodo bizantino): successivamente alla sua fondazione, la città entrò sotto la protezione dell'Impero Bizantino ed iniziò a sviluppare un fiorente commercio nell'Adriatico e nel Mar Mediterraneo orientale. Nel XI secolo Ragusa era ormai una florida città mercantile e grazie alla salda alleanza con Ancona riuscì a resistere allo strapotere veneziano in Adriatico e poté svilupparsi ulteriormente come repubblica marinara.

1205-1358 (periodo veneziano): caduta Costantinopoli durante la IV Crociata (1204), la città passò sotto il dominio della Repubblica di Venezia e tale rimase, seppur con brevi interruzioni, fino al 1358. In questo periodo Ragusa mutuò dalla Serenissima il proprio assetto istituzionale.
 
Armi della Repubblica di Ragusa
Loggia interna del Palazzo del Rettore
Ragusa

Approfittando della sconfitta dei Veneziani (1358) per opera dell'Ungheria, Ragusa si sottomise formalmente a quest'ultima in cambio di un tributo annuale, che si pagava sia in termini di denaro che di imbarcazioni, garantendosi tuttavia un'indipendenza di fatto.
Ottenuta in questo modo la libertà i cittadini poterono di nuovo scegliere un proprio assetto istituzionale eleggendo un consiglio cittadino e un proprio senato. Ragusa iniziò a prosperare grazie ad una spiccata attitudine mercantile ed all'abilità dei suoi governanti. Nel giro di pochi decenni la città divenne un primario centro commerciale e culturale e giunse a rivaleggiare con la Serenissima.
Neppure il declino della potenza ungherese (battaglia di Mohács, 1526) riuscì a scalfire la prosperità di Ragusa: la città si diede, così come aveva fatto con gli ungheresi, all'Impero ottomano e preservò ancora una volta, tramite il pagamento di un tributo, la sua sostanziale indipendenza.
Nel 1416 la repubblica di Ragusa fu il primo stato europeo ad abolire la schiavitù e l'uso degli schiavi.
Il 6 aprile 1667 un terribile terremoto rase al suolo gran parte della città facendo 5.000 vittime. Sembra che, a seguito di tale evento catastrofico e del successivo ripopolamento, Ragusa iniziasse a perdere quelle connotazioni culturali latine che l'avevano sempre contraddistinta. Ragusa risorse velocemente dalle macerie dotandosi di un impianto urbanistico moderno grazie all'attività di molti scalpellini, ma la ripresa fu parziale e di breve durata.
Nel 1806 la città venne occupata militarmente dalle truppe napoleoniche al comando del Maresciallo Marmont, e nel 1808 un proclama del Maresciallo - nominato da Napoleone duca di Ragusa - pose fine alla secolare repubblica. L'amministrazione francese la riconobbe inizialmente parte del Regno d'Italia napoleonico e successivamente venne annessa alle Province Illiriche nel 1809.
 
Jean-Baptiste Paulin Guérin, Ritratto del Maresciallo Auguste de Marmont, 1834.
 
Assegnata definitivamente all'Austria con il Congresso di Vienna (1815), Ragusa fu unita alla Provincia della Dalmazia e rimase fino al 1918 (termine della prima guerra mondiale) sotto il dominio diretto degli Asburgo.
Nel 1919 Ragusa divenne parte del neonato Regno di Jugoslavia e nell'aprile 1941 fu occupata militarmente dal Regno d'Italia per un paio di anni.
Nel settembre 1941 Mussolini ne propose l'annessione al Governatorato della Dalmazia (cioè al Regno d'Italia) con la creazione della Provincia di Ragusa di Dalmazia, che però non fu fatta per l'opposizione del croato Ante Pavelić.

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