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mercoledì 19 ottobre 2011

La Sicilia bizantina

La Sicilia bizantina (535-965)

535. Conquista di Belisario
663 – 668. L'imperatore Costante II (641-668) pone il suo quartier generale a Siracusa pensandone di farne la capitale dell’impero d’Oriente. Nel 668 viene assassinato da una congiura di palazzo.
827. Un alto ufficiale bizantino, il turmarca Eufemio, concorda con l'emiro aghlabita di Tunisia una invasione della Sicilia con lo scopo di instaurarvi un dominio personale.
Nel giugno circa 10.000 uomini sbarcano a Mazara al comando di Asad ibn al-Furàt.
878. Cade, dopo nove mesi di assedio, Siracusa, capitale bizantina della Sicilia (cfr. L'assedio di Siracusa).
965. Dopo quasi due anni di assedio, nel maggio del 965, cade Rometta, ultima enclave bizantina in Sicilia. Il 25 ottobre del 964, il corpo di spedizione inviato da Niceforo II Foca (963-969) al comando dell'eunuco Niceta per liberare la città dall'assedio era stato sgominato dagli arabi sotto le sue mura.  

Cronologia della conquista araba della Sicilia

La campagna di Giorgio Maniace
1038-1040. Campagna di Sicilia.
Michele IV Paflagone (1034-1041) pone il generale Giorgio Maniace al comando (strategos autokrator) del corpo di spedizione incaricato di riconquistare la Sicilia. A Stefano Calafato, cognato dell'imperatore, è affidato il comando della flotta.
A metà del 1038 Maniace passa lo stretto e prende d’assalto Messina.
Nel 1040 pone l’assedio a Siracusa e sconfigge gli arabi dell’emiro Abdallah nella battaglia di Troina (1). Dopo la vittoria e l’ingresso trionfale in Siracusa – tra l’altro invia a Costantinopoli le spoglie di Santa Lucia - viene a diverbio con il Calafato che non ha tagliato la ritirata verso l’Africa all’emiro.
Nel complesso Maniace riuscì a riconquistare una dozzina di città nella parte orientale dell'isola senza tuttavia mai estendere il controllo bizantino sull'entroterra oltre i 40 chilometri dalla costa.

Giorgio Maniace rimprovera Stefano Calafato
da un'edizione miniata prodotta in Sicilia nel XII secolo della Sinossi della Storia di Giovanni Scilitze
(Madrid Skylitzes)
 Biblioteca Nacional de España, Madrid

Altri contrasti gli inimicano le truppe mercenarie normanne comandate da Guglielmo d'Altavilla - il fratello di Roberto il Guiscardo - e quelle longobarde di Arduino nonché la stessa Guardia Variaga al comando di Harald Hardrade.
Su ordine dell’Orfanotrofo (2) viene quindi richiamato a Costantinopoli.
Nel frattempo una serie di rivolte tra le truppe mercenarie e l'inettitudine di Stefano Calafato che aveva sostituito Maniace al comando della spedizione e che fu assassinato nel corso di una di queste, risospingono i bizantini lungo le coste pugliesi, vanificando le conquiste di Maniace.

(1) Più precisamente le truppe di Maniace si scontrarono con quelle arabe che discendevano dalle balze di Troina in una piana tra Randazzo e Meletto che ancora oggi si chiama A scunfitta, a circa 30 km. dal castello di Troina, dove sorgeva un casale  chiamato dagli arabi Ghiran- Ad - Daquiq. 
La carica della cavalleria catafratta normanna (300 o 500 cavalieri secondo le diverse fonti) - dinanzi alla quale l'emiro aveva fatto lanciare i piedi di corvo che si rivelarono del tutto inutili contro i cavalli normanni ferrati a larghe piastre - fu decisiva nel determinare l'esito dello scontro. Nel corso di questa sanguinosa battaglia il condottiero normanno Guglielmo d'Altavilla, sconfiggendo in duello l'emiro Abdallah, si meritò l'epiteto di Braccio di ferro
Una tradizione vuole che, in ringraziamento della vittoria, il generale vi abbia fatto costruire una piccola chiesetta e vi abbia lasciato un'icona della Vergine dipinta da S.Luca. Nel 1173, per volere di Margherita di Navarra, madre di Guglielmo II di Sicilia, sulle rovine della chiesetta bizantina, sorse un monastero benedettino dedicato a S.Maria di Maniace e l'abitato circostante prese il nome che ancora porta di Maniace.


Secondo alcuni studiosi, questa icona della Vergine Galaktotrophusa, ancora custodita nel monastero ma che risale però più probabilmente al XII-XIII secolo, potrebbe essere una copia di quella originariamente lasciata da Giorgio Maniace. 
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(2) Giovanni Orfanotrofo era il fratello di Michele IV (1034-1041), monaco e eunuco, governava de facto giacchè l'imperatore ne era impedito da una grave forma di epilessia.

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