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venerdì 7 ottobre 2011

fortezza di Kyrenia

fortezza di Kyrenia (Girne)


1. Ponte, ingresso - 2. posterla - 3. chiesa di s.Giorgio - 4. torre di NO (veneziana) - 5. Corpo di guardia (Lusignano) - 6. Appartamenti (Lusignano) - 7. sala (Lusignano) - 8. Torre di SO (bizantina) - 9. Piattaforma d'artiglieria (veneziana) - 10. bastione SO (veneziano) - 11. Mura bizantine - 12. Piazzola difensiva (veneziana) - 13. Torre di SE (veneziana) - 14. Polveriera e piattaforma d'artiglieria (veneziana) - 15. Cisterna - 16. quartieri abitativi ( attuale museo ) - 17. Torre di NE (Lusignano) - 18. Muro nord - 19. cisterna.


   L’aspetto attuale della fortezza è frutto della ristrutturazione intrapresa dai veneziani intorno al 1540, evidente nella sostituzione delle torri quadrate con i torrioni circolari e l’apertura di bocche per i cannoni soprattutto sul versante di terra.
In realtà – nonostante il riferimento che Benedetto da Peterbooro fa alla ritirata della moglie e della figlia di Isacco Comneno nella fortezza di Kyrenia – non si rilevano tracce di un edificio preesistente ai primi anni dell’avvento dei Lusignano.
La parte più antica del castello sembra edificata da Giovanni d’Ibelin tra il 1208 e il 1211.
Nel 1367, mentre il re Pietro I si trovava in Europa, la regina Eleonora d'Aragona sottopose la sua amante, Giovanna l'Alemanna, incinta di 8 mesi a sevizie e torture nel tentativo di farla abortire. Non essendo riuscita nel suo intento la rimandò a casa ordinando alle levatrici di consegnarle il bambino appena nato, cosa che avvenne. Dopo il parto Giovanna fu gettata in una segreta del castello di Kyrenia senza cibo e con gli stessi abiti che indossava durante il parto. Quando il re venne a sapere di questi fatti scrisse alla regina minacciando vendetta e questa liberò Giovanna a patto che andasse in convento. Quando un anno dopo il re fece ritorno la fece uscire dal convento.
Nel 1460 vi si rifugiarono la regina Carlotta ed il consorte Luigi di Savoia incalzati dalle truppe di Giacomo, il fratellastro della regina che diventerà l'ultimo re di Cipro, e vi resistettero fino al 1463.
Pochi giorni dopo la caduta di Nicosia (9 settembre 1570), durante la guerra veneto-turca per il possesso di Cipro, il 14 settembre il governatore Zaccaria Mudazzo ne ordinò la resa senza combattere nonostante fossero stati spesi 150.000 ducati per rafforzarne le difese.
 
Al di sopra del muro ovest, si possono ancora riconoscere gli appartamenti reali – per quanto rimaneggiati dalla ristrutturazione veneziana – per le finestre gotiche e le linee più morbide rispetto all’architettura degli altri tre lati, che guardano la città dall’alto attraverso il porto.
La chiesa di S.Giorgio risale all’epoca tardo bizantina è fu incorporata all’interno del castello solo dopo la ristrutturazione veneziana, vi si notano capitelli corinzi di recupero.

 Ponte d’ingresso (1), sullo sfondo la torre di NO (4) di epoca veneziana

Appartamenti dei Lusignano (6)


 A sinistra di questa scala si trova l'ingresso alle prigioni dove la regina Eleonora rinchiuse
Giovanna l'Alemanna, amante del marito Pietro I.


Ingresso. Sull’arco della porta del corridoio coperto che introduce alla corte sono scolpite le armi dei Lusignano.

Chiesa di San Giorgio: 
incorporata nel castello solo dopo la ristrutturazione veneziana, è del tipo a croce greca con quattro colonne su cui s’impostano i pilastri che sostengono la cupola (XII sec.). La cupola è un rifacimento novecentesco di quella originale. Sul pavimento resti dei mosaici originali. I capitelli corinzi e le colonne appaiono materiale di recupero.


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